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PROIEZIONE BENSON - LA VITA È NEMICO

PROIEZIONE BENSON - LA VITA È NEMICO

« Perché Richard era uno di noi. Una figura di una tragicità infinita, che anche in un video disperato in cui chiedeva un aiuto economico, ormai orfano di quasi tutti i denti, era capace di mettere gli occhiali, accendersi una sigaretta e tornare immediatamente quello degli assoli infernali, del Cristo Canaro tour e dei millantati sold out negli stadi di tutto il mondo. Benson non era un pazzo, era assolutamente consapevole del proprio ruolo, della sua figura che solo in un lungo come Roma avrebbe potuto esistere e di cui ha sempre rappresentato tutti gli eccessi e le contraddizioni. Era sensibile e autoironico, oltre che profondamente libero. Noi, come lui, abbiamo sempre saputo che si trattava di un gioco, di un tragicomico teatro dell’assurdo, senza nemmeno doverselo dire.»

Dopo il successo dell’anteprima e in occasione del secondo anniversario della scomparsa di Richard, portiamo nuovamente BENSON - LA VITA È NEMICO in sala.

SINOSSI

Roma 2016, quartiere Alessandrino (periferia Est della capitale). In una piccola casa a piano terra, in cui echeggia il rumore del traffico locale, vivono Ester e suo marito Richard Benson. Volto noto dello spettacolo italiano, ormai caduto in disgrazia.

“Salve a tutti, sono Richard Benson e sono malato. Non posso permettermi le medicine quindi rivolgo un appello a tutti i miei fans, perché oggi rischio di morire”.

Queste parole che l’artista rilascia su RepubblicaTV, in breve tempo fanno il giro dei media italiani. Nel messaggio si vanta di essere uno dei chitarristi più veloci al mondo, di aver avuto collaborazioni con artisti internazionali dello scenario Rock e Metal, e di aver fatto negli anni oltre 10.000 concerti. Sarà per via della sua dichiarazione shock, o per via del look malconcio che mai darebbe a pensare ad un passato così di successo. Ma per chi ne sente parlare per la prima volta, la domanda sorge spontanea: “Chi diavolo è Richard Benson?!”

NOTE DI PRODUZIONE

La lavorazione di “Benson - la Vita è il Nemico” ha inizio nel 2016, a seguito della richiesta di aiuto che il musicista fece su RepubblicaTv e si sviluppa, per il suo intero arco produttivo, come progetto indipendente.
L’ideatore e regista Maurizio Scarcella, accompagnato da una piccola troupe, si è impegnato nel seguire e riprendere la vita di tutti i giorni di Richard Benson e la moglie Ester Esposito, per un periodo complessivo di 18 mesi. In cui, in un secondo momento, si è alternata la realizzazione delle interviste che vanno a creare la consistente rete di testimonianze e riflessioni che ricostruiscono la storia del chitarrista e performer.

Fase successiva alle riprese e che ha costituito la parte più difficoltosa e complessa, è stata la ricerca e catalogazione del materiale di repertorio di Benson. Composto per maggiorparte di video delle sue esibizioni live resi pubblici (nell’arco di quasi vent’anni) dai numerosi fans, per mezzo di piattaforme social e YouTube. Ma soprattutto da ciò che consiste nel lascito fondamentale dell’artista, le sue trasmissioni televisive andate in onda dai primi anni 80’, fino al 2012. Queste ultime trasmesse da emittenti regionali (in onda nel Lazio ma anche nel resto d’Italia) che hanno contribuito a creare e diffonderne l’immagine pubblica.

Così facendo, in fase di montaggio seguendo la volontà del Regista e degli Autori, si è riusciti a realizzazione un film documentario capace di comprendere al suo interno, tutto ciò che un fan medio si potrebbe aspettare da un’opera filmica sulla parabola esistenziale ed artistica di uno dei suoi idoli. Ma che soprattutto permetta, a chi non conosce il personaggio, di addentrarsi in un mondo totalmente nuovo e inaspettato.

Questo progetto si è così dimostrato una vera e propria sfida, nella sua indipendenza, spinta dal desiderio di presentare al pubblico l’immagine di un uomo che per anni si è ritrovato segregato in una nicchia (probabilmente troppo stretta) nonostante il potenziale artistico inespresso e la capacità di attirare a sé un pubblico tanto vasto, quanto variegato. A testimonianza di un'essenza trasversale che sicuramente non passerà inosservata allo spettatore. Infine tale lavoro va preso soprattutto come omaggio ad un'artista totale che seppur in maniera estrema, ha messo la sua vita al servizio della propria arte e mai viceversa. Ciò a nostro avviso, ne fa un gigante tra i nani.

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12 maggio

CORPO LIBERƏ TUTTƏ